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Le regole sul fumo
Sigarette e nuovi divieti, le dieci cose da sapere
Norme in vigore un secondo dopo la mezzanotte di oggi Tabacco off limits in tutti i locali pubblici e privati aperti al pubblico, unica eccezione gli spazi con riciclo d'aria
1 Cosa dice la nuova legge e quali sono gli obiettivi?
Dal 10 gennaio, si parte con le nuove regole sul fumo. Che lo vietano, nella pratica, in tutti i luoghi chiusi pubblici e privati, aperti a pubblico e utenti, dove non siano previste zone separate dal resto del locale, munite di aspiratori d'aria e recintate da muri sui 4 lati. Una legge molto rigida, la più intransigente d'Europa, quella voluta dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia. Obiettivo, la lotta al fumo passivo, carico di almeno 50 sostanze tossiche, grande comprimario di varie forme di tumore, specie ai polmoni. Si vogliono difendere soprattutto le fasce più deboli della popolazione, donne incinte e bambini.
2 Quando entrano in vigore le nuove norme?
Un secondo dopo la mezzanotte di domenica 9 gennaio. In teoria chi in quel momento si trovasse in discoteca e avesse la sigaretta in mano dovrebbe spegnerla all'istante con l'inizio del nuovo giorno. E' probabile una certa tolleranza nella fase di passaggio, ma le categorie meno favorevoli, i gestori di bar e ristoranti, temono i blitz delle forze dell'ordine. Le attività commerciali esordiranno nella nuova èra alla riapertura.
3 In quali luoghi non sarà più permesso fumare?
Niente più tabacco in tutti i locali pubblici e privati dove entrano pubblico o utenti. Fanno eccezione, oltre agli spazi all'aria aperta, la propria abitazione e i luoghi con impianti di riciclo d'aria. Entrano nel circuito no smoking , dunque, studi professionali ( avvo cato, commercialista, architetto), parrucchieri ed estetisti, assicurazioni, banche, agenzie immobiliari, imprese industriali e artigianali, circoli privati, supermercati, centri commerciali, spacci, alberghi, agriturismo, palestre, bar, ristoranti, discoteche, sale bingo, videogiochi. Ovunque dovrà essere esposto in bella evidenza il cartello con la classica barra rossa e il nome della persona incaricata di vigilare sul rispetto della legge. Fino ad oggi i divieti hanno riguardato la pubblica amministrazione, come ministeri, questure o uffici finanziari, i locali privati dove si svolgono funzioni pubbliche, ad esempio le banche per il pagamento dei tributi e, poi, cinema, scuole, ospedali, stazioni, aeroporti, mezzi di trasporto pubblico.
4 Anche nei condomini vige il no al tabacco?
Sì. Infatti, se nelle abitazioni private non ci sono obblighi, la libertà svanisce appena si mette piede sul pianerottolo. Ascensore, ballatoio, scale, androne.
Gli amministratori temomo però che i divieti resteranno solo sulla carta, specie nei palazzi dove hanno sede anche uffici. E' assente la figura che dovrà far rispettare i cartelli, sostengono. Ma Confedilizia ritiene che il no al fumo non si debba applicare nei condomini ed eccepisce sul significato della parola « utente » .
5 Ci sono eccezioni per i circoli privati?
Nessuna eccezione per i club privati e per i loro iscritti. Non sono contemplate deroghe neppure se, per esempio, i soci si mettono d'accordo in assemblea, con voto unanime, di liberalizzare il fumo. A quel punto i dipendenti potrebbero esigere il rispetto della legge. Le stesse regole valgono per i club destinati al consumo di tabacco, come quello della pipa. E se si prende in affitto una sala per organizzare una festa privata e si decide, in accordo con gli ospiti, di tollerare sigari e sigarette? Non è permesso.
6 Cosa avverrà nei piccoli studi e nelle piccole aziende?
Ecco un caso molto frequente: un piccolo studio professionale, l'avvocato e una segretaria, reciprocamente tolleranti. L'ufficio misura pochi metri quadrati. E' soggetto alla normativa? Certo, perché è luogo « aperto a utenti » e, se un vigilante o una guardia giurata sorprendessero il titolare in flagranza di reato, potrebbero multarlo. Per le piccole aziende e gli uffici dei professionisti valgono le stesse regole degli esercizi pubblici. Cartelli bene in vista, col nome del responsabile incaricato di vigilare sull'applicazione dei divieti.
7 Sono previste delle multe e a quanto ammontano?
Il trasgressore rischia multe da 27,5 a 275 euro che vanno pagate con diverse modalità. Le sanzioni raddoppiano se la violazione avviene in presenza di donne incinte e bambini sotto i 12 anni. Nei pubblici esercizi ( bar, ristoranti, discoteche) chi non fa rispettare i divieti e non denuncia il cliente trasgressore rischia sanzioni da 220 a 2.200 euro ( aumentano della metà se ci sono donne incinte e bambini), fino alla sospensione e ritiro della licenza. I gestori chiedono la modifica di questa norma e hanno presentato ricorso al Tar. La multa viene comminata da vigili urbani, polizia municipale, carabinieri, polizia. Nelle aziende private intervengono vigilantes e guardie giurate. L'infrazione può essere segnalata anche dal cliente.
8 Chi dovrà far rispettare la legge?
Nei locali aperti al pubblico ( dai ristoranti alle banche) è il titolare o un delegato a controllare chi fuma, ma spetta alle forze dell'ordine dare le multe. In uffici e aziende invece i controlli vanno affidati al responsabile prevenzione e sicurezza, dotato di capacità di spesa ( ad esempio, per effettuare la messa a norma delle zone aerate per fumatori).
9 Dove si potrà fumare?
Oltre che nelle abitazioni private e all'aperto, in tutti i locali dove siano state predisposte zone per fumatori. Spazi delimitati da muri cielo- terra e non da pareti semovibili o paraventi e da porte con chiusura automatica. Gli impianti per il ricambio d'aria devono possedere alcuni requisiti tecnici indicati in un decreto a parte. E' necessario che sia assicurata una certa quantità di litri d'aria « pulita » per ciascun fumatore, perchè anche la sua salute deve in qualche modo essere tutelata. Non si potrà rinchiuderli in una camera a gas. Le zone smoking vanno segnalate e non possono essere ricavate in spazi di passaggio.
10 A chi ci si può rivolgere per chiedere informazioni?
Il ministero ha attivato un numero verde ( 800571661) dove chiedere a medici e operatori informazioni sul modo corretto di applicare e interpretare la legge. Funzionerà dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17. La Lega italiana per la lotta contro i tumori ha intensificato la linea verde Sos fumo: 800998877, attivo a partire da domani. Infine la linea dell'Istituto Superiore di Sanità: 800554088, con informazioni su dove smettere e i metodi. Da domani scatta il divieto di fumo in tutti i locali pubblici, nelle hall degli alberghi e negli uffici
Margherita De Bac
9 gennaio 2005
Quelle: corriere.it
Wie nimmt man's? :argue:
Prima giornata dell'entrata in vigore della legge voluta
dal ministro Sirchia. I baristi: "Nessun problema"
Fumatori ligi a malincuore ma si parla già di referendum
Da Nord a Sud qualche mugugno ma tutti rispettosi della norma
ROMA - Se il buongiorno si vede dal mattino, per i fumatori impenitenti non ci sarà davvero tregua. La legge antifumo era entrata in vigore da un minuto quando a Napoli è stata fatta la prima multa a un trasgressore, beccato con una sigaretta accesa in un bar del Vomero. La prima giornata con le nuove norme, che vietano il fumo in tutti i locali pubblici, non vede solo le 'ronde' delle associazioni dei consumatori, decisi a far rispettare la legge a tutti i costi, ma anche le iniziative dei fumatori, che pensano a un referendum abrogativo.
Il referendum. Via internet è partito il tam tam della neonata associazione 'Io fumo', che ha l'obiettivo di raccogliere le firme necessarie per proporre il referendum abrogativo non solo di quest'ultima norma, ma anche di quella che vieta la pubblicità del fumo. L'associazione, fondata da cinque soci, propone l'iscrizione a tutti i fumatori e ai "non fumatori democratici" con una quota annua di 20 euro, per poter sostenere le spese per la campagna referendaria.
Montecitorio. Visto che a chi lo ha accusato di essere un talibano il ministro della Salute ha ricordato che la legge è stata votata da tutto il Parlamento, oggi alla Camera dei Deputati sono spariti tutti i posacenere. Non sono esposti cartelli, né ci sono controlli particolari, ma fa fede una lettera inviata a dicembre a tutti i 'residenti' dal presidente Pier Ferdinando Casini, che comunicava senza tante storie la rigorosa applicazione del divieto a far data dal 10 gennaio.
Salta all'occhio l'assenza tra un divanetto e l'altro del Transatlantico degli storici posacenere. Stessa cosa nei corridoi, dove troneggiavano quelli in rame lavorato, e nei lunghi camminatoi o scaloni che portano da un piano all'altro. L'unico spazio in cui potranno rifugiarsi i fumatori è il grande cortile realizzato dal Fontana a forma di quadrilatero, ai cui lati sono stati piazzati dei posacenere.
Palazzo Madama. Al Senato, invece i posacenere di ottone oggi ci sono ancora, e con qualche cicca e qualche pacchetto vuoto. E questo nonostate la pressocchè totale di senatori. A Palazzo Madama la lobby dei senatori-fumatori, rigorosamente bipartisan, è molto potente. Anche se a loro, non resterà, tra poco, che l'autoesilio in due stanze a ridosso dell'Aula dove sarà consentito fumare oltre che, naturalmente, nel cortile all'aperto. Ma chi sarà a Palazzo Madama il guardiano-antifumo? Sicuramente gli assistenti parlamentari.
I perplessi. Anche tra chi non ha mai fumato ci sono perplessità sull'efficacia delle nuove norme. "La tentazione è grande. A me che non ho acceso mai una sigaretta, adesso che è proibito, verrebbe voglia di accenderne una", dichiara il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi, che spiega: "non per violare una legge dello stato, che come tale va rispettata, ma per protestare contro ogni forma di proibizionismo, che rende illecito tutto ciò che è rimesso alla libera determinazione dei cittadini".
La proroga. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, quando soprattutto la Confcommercio aveva chiesto al ministro Sirchia una proroga per consentire ai gestori di locali di adeguarsi alle norme, c'è anche chi il rinvio l'ha avuto. La provincia autonoma di Bolzano ha stabilito che nei bar della sua giurisdizione sarà applicata la moratoria fino al primo di luglio, nell'applicazione della legge no smoking, che prevede criteri severissimi.
Le grandi città. I baristi di Roma hanno a malincuore redarguito i clienti abituali che dopo il cappuccino hanno acceso la sigaretta. Molti si sono scusati ammettendo di aver dimenticato l'entrata in vigore del decreto. A Napoli dopo l'exploit di ieri sera l'associazione "Noi consumatori" ha annunciato che anche oggi manderà i suoi soci a caccia di trasgressori.
A Milano il commento comune è "C'è la legge e la
gente lo sa, per cui nessuno ci ha creato problemi", ma cambia l'intonazione di voce e il commento individuale tra quanti sono stati i primi a dover rinunciare alla sigaretta all'interno del locale, magari dietro il bancone, e quelli che, invece, aspettavano questa legge per poter lavorare senza più subire il fumo passivo.
Nei caffè storici di città come Venezia e Firenze c'è stato qualche mugugno, ma complice anche il bel tempo, molti si sono accomodati all'aperto per accompagnare il rito del caffè con la sigaretta. A Bologna, nel famoso Roxy bar, la sigaretta è proibita da anni e il divieto non fa più parlare. Vasco Rossi, cliente di spicco, rispetta le regole per primo.
A Palermo nello storico Palazzo dei Normanni, sede del più antico parlamento d'Europa, assicurano che il divieto era in vigore da due anni e che adesso sarà solo applicato più rigidamente, ma al contrario di Montecitorio i posacenere non sono ancora spariti.
Per il resto, da Nord a Sud, lo stesso consapevole atteggiamento: niente proteste e pochi problemi fra gestori e clienti abituali.
(10 gennaio 2005)
Quelle: repubblica.it
Tja, und einen scheint die Härte des Gesetzes schon getroffen zu haben:
Il «trasgressore» segnalato da una ronda dei consumatori
No smoking, a Napoli la prima multa
Un minuto dopo la mezzanotte la legge Sirchia fa la prima «vittima»: è un 22enne che fumava in un bar del Vomero
Un cartello contro il fumo
NAPOLI - Il primo «fuorilegge» del fumo è napoletano. È stata inflitta un minuto dopo la mezzanotte nel capoluogo campano, la prima multa a un trasgressore della legge che mette al bando il fumo anche nei locali pubblici: un giovane di 22 anni è stato sanzionato a pagare 27 euro (verbale 9465) ai vigili urbani delle III unità operativa dopo essere stato «beccato» da una ronda dell'Associazione «Noi Consumatori» a fumarsi una sigaretta nel Bar della Piazza, in piazza Vanvitelli al Vomero.
Sempre al Vomero - ha detto l'avvocato Pisani, presidente di
Noi Consumatori - è stato multato, 50 euro, anche un locale per non aver esposto i cartelli con il divieto di fumare. Oltre alla sanzione pecuniaria per aver violato la legge, i trasgressori - ha aggiunto Pisani - dovranno affrontare anche una richiesta di risarcimento danni da parte di «Noi Consumatori», che ha sguinzagliato in città i suoi ispettori, soprannominati «smokebusters».
10 gennaio 2005
Quelle: corriere.it