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Le regole sul fumo
Sigarette e nuovi divieti, le dieci cose da sapere

Norme in vigore un secondo dopo la mezzanotte di oggi Tabacco off limits in tutti i locali pubblici e privati aperti al pubblico, unica eccezione gli spazi con riciclo d'aria

1 Cosa dice la nuova legge e quali sono gli obiettivi?
Dal 10 gennaio, si parte con le nuove regole sul fumo. Che lo vietano, nella pratica, in tutti i luoghi chiusi pubblici e privati, aperti a pubblico e utenti, dove non siano previste zone separate dal resto del locale, munite di aspiratori d'aria e recintate da muri sui 4 lati. Una legge molto rigida, la più intransigente d'Europa, quella voluta dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia. Obiettivo, la lotta al fumo passivo, carico di almeno 50 sostanze tossiche, grande comprimario di varie forme di tumore, specie ai polmoni. Si vogliono difendere soprattutto le fasce più deboli della popolazione, donne incinte e bambini.

2 Quando entrano in vigore le nuove norme?
Un secondo dopo la mezzanotte di domenica 9 gennaio. In teoria chi in quel momento si trovasse in discoteca e avesse la sigaretta in mano dovrebbe spegnerla all'istante con l'inizio del nuovo giorno. E' probabile una certa tolleranza nella fase di passaggio, ma le categorie meno favorevoli, i gestori di bar e ristoranti, temono i blitz delle forze dell'ordine. Le attività commerciali esordiranno nella nuova èra alla riapertura.

3 In quali luoghi non sarà più permesso fumare?
Niente più tabacco in tutti i locali pubblici e privati dove entrano pubblico o utenti. Fanno eccezione, oltre agli spazi all'aria aperta, la propria abitazione e i luoghi con impianti di riciclo d'aria. Entrano nel circuito no smoking , dunque, studi professionali ( avvo cato, commercialista, architetto), parrucchieri ed estetisti, assicurazioni, banche, agenzie immobiliari, imprese industriali e artigianali, circoli privati, supermercati, centri commerciali, spacci, alberghi, agriturismo, palestre, bar, ristoranti, discoteche, sale bingo, videogiochi. Ovunque dovrà essere esposto in bella evidenza il cartello con la classica barra rossa e il nome della persona incaricata di vigilare sul rispetto della legge. Fino ad oggi i divieti hanno riguardato la pubblica amministrazione, come ministeri, questure o uffici finanziari, i locali privati dove si svolgono funzioni pubbliche, ad esempio le banche per il pagamento dei tributi e, poi, cinema, scuole, ospedali, stazioni, aeroporti, mezzi di trasporto pubblico.

4 Anche nei condomini vige il no al tabacco?
Sì. Infatti, se nelle abitazioni private non ci sono obblighi, la libertà svanisce appena si mette piede sul pianerottolo. Ascensore, ballatoio, scale, androne.
Gli amministratori temomo però che i divieti resteranno solo sulla carta, specie nei palazzi dove hanno sede anche uffici. E' assente la figura che dovrà far rispettare i cartelli, sostengono. Ma Confedilizia ritiene che il no al fumo non si debba applicare nei condomini ed eccepisce sul significato della parola « utente » .

5 Ci sono eccezioni per i circoli privati?
Nessuna eccezione per i club privati e per i loro iscritti. Non sono contemplate deroghe neppure se, per esempio, i soci si mettono d'accordo in assemblea, con voto unanime, di liberalizzare il fumo. A quel punto i dipendenti potrebbero esigere il rispetto della legge. Le stesse regole valgono per i club destinati al consumo di tabacco, come quello della pipa. E se si prende in affitto una sala per organizzare una festa privata e si decide, in accordo con gli ospiti, di tollerare sigari e sigarette? Non è permesso.

6 Cosa avverrà nei piccoli studi e nelle piccole aziende?
Ecco un caso molto frequente: un piccolo studio professionale, l'avvocato e una segretaria, reciprocamente tolleranti. L'ufficio misura pochi metri quadrati. E' soggetto alla normativa? Certo, perché è luogo « aperto a utenti » e, se un vigilante o una guardia giurata sorprendessero il titolare in flagranza di reato, potrebbero multarlo. Per le piccole aziende e gli uffici dei professionisti valgono le stesse regole degli esercizi pubblici. Cartelli bene in vista, col nome del responsabile incaricato di vigilare sull'applicazione dei divieti.

7 Sono previste delle multe e a quanto ammontano?
Il trasgressore rischia multe da 27,5 a 275 euro che vanno pagate con diverse modalità. Le sanzioni raddoppiano se la violazione avviene in presenza di donne incinte e bambini sotto i 12 anni. Nei pubblici esercizi ( bar, ristoranti, discoteche) chi non fa rispettare i divieti e non denuncia il cliente trasgressore rischia sanzioni da 220 a 2.200 euro ( aumentano della metà se ci sono donne incinte e bambini), fino alla sospensione e ritiro della licenza. I gestori chiedono la modifica di questa norma e hanno presentato ricorso al Tar. La multa viene comminata da vigili urbani, polizia municipale, carabinieri, polizia. Nelle aziende private intervengono vigilantes e guardie giurate. L'infrazione può essere segnalata anche dal cliente.

8 Chi dovrà far rispettare la legge?
Nei locali aperti al pubblico ( dai ristoranti alle banche) è il titolare o un delegato a controllare chi fuma, ma spetta alle forze dell'ordine dare le multe. In uffici e aziende invece i controlli vanno affidati al responsabile prevenzione e sicurezza, dotato di capacità di spesa ( ad esempio, per effettuare la messa a norma delle zone aerate per fumatori).

9 Dove si potrà fumare?
Oltre che nelle abitazioni private e all'aperto, in tutti i locali dove siano state predisposte zone per fumatori. Spazi delimitati da muri cielo- terra e non da pareti semovibili o paraventi e da porte con chiusura automatica. Gli impianti per il ricambio d'aria devono possedere alcuni requisiti tecnici indicati in un decreto a parte. E' necessario che sia assicurata una certa quantità di litri d'aria « pulita » per ciascun fumatore, perchè anche la sua salute deve in qualche modo essere tutelata. Non si potrà rinchiuderli in una camera a gas. Le zone smoking vanno segnalate e non possono essere ricavate in spazi di passaggio.

10 A chi ci si può rivolgere per chiedere informazioni?
Il ministero ha attivato un numero verde ( 800571661) dove chiedere a medici e operatori informazioni sul modo corretto di applicare e interpretare la legge. Funzionerà dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17. La Lega italiana per la lotta contro i tumori ha intensificato la linea verde Sos fumo: 800998877, attivo a partire da domani. Infine la linea dell'Istituto Superiore di Sanità: 800554088, con informazioni su dove smettere e i metodi. Da domani scatta il divieto di fumo in tutti i locali pubblici, nelle hall degli alberghi e negli uffici

Margherita De Bac
9 gennaio 2005

Quelle: corriere.it

Wie nimmt man's? :argue:

Prima giornata dell'entrata in vigore della legge voluta
dal ministro Sirchia. I baristi: "Nessun problema"

Fumatori ligi a malincuore ma si parla già di referendum
Da Nord a Sud qualche mugugno ma tutti rispettosi della norma


ROMA - Se il buongiorno si vede dal mattino, per i fumatori impenitenti non ci sarà davvero tregua. La legge antifumo era entrata in vigore da un minuto quando a Napoli è stata fatta la prima multa a un trasgressore, beccato con una sigaretta accesa in un bar del Vomero. La prima giornata con le nuove norme, che vietano il fumo in tutti i locali pubblici, non vede solo le 'ronde' delle associazioni dei consumatori, decisi a far rispettare la legge a tutti i costi, ma anche le iniziative dei fumatori, che pensano a un referendum abrogativo.

Il referendum. Via internet è partito il tam tam della neonata associazione 'Io fumo', che ha l'obiettivo di raccogliere le firme necessarie per proporre il referendum abrogativo non solo di quest'ultima norma, ma anche di quella che vieta la pubblicità del fumo. L'associazione, fondata da cinque soci, propone l'iscrizione a tutti i fumatori e ai "non fumatori democratici" con una quota annua di 20 euro, per poter sostenere le spese per la campagna referendaria.

Montecitorio. Visto che a chi lo ha accusato di essere un talibano il ministro della Salute ha ricordato che la legge è stata votata da tutto il Parlamento, oggi alla Camera dei Deputati sono spariti tutti i posacenere. Non sono esposti cartelli, né ci sono controlli particolari, ma fa fede una lettera inviata a dicembre a tutti i 'residenti' dal presidente Pier Ferdinando Casini, che comunicava senza tante storie la rigorosa applicazione del divieto a far data dal 10 gennaio.


Salta all'occhio l'assenza tra un divanetto e l'altro del Transatlantico degli storici posacenere. Stessa cosa nei corridoi, dove troneggiavano quelli in rame lavorato, e nei lunghi camminatoi o scaloni che portano da un piano all'altro. L'unico spazio in cui potranno rifugiarsi i fumatori è il grande cortile realizzato dal Fontana a forma di quadrilatero, ai cui lati sono stati piazzati dei posacenere.

Palazzo Madama. Al Senato, invece i posacenere di ottone oggi ci sono ancora, e con qualche cicca e qualche pacchetto vuoto. E questo nonostate la pressocchè totale di senatori. A Palazzo Madama la lobby dei senatori-fumatori, rigorosamente bipartisan, è molto potente. Anche se a loro, non resterà, tra poco, che l'autoesilio in due stanze a ridosso dell'Aula dove sarà consentito fumare oltre che, naturalmente, nel cortile all'aperto. Ma chi sarà a Palazzo Madama il guardiano-antifumo? Sicuramente gli assistenti parlamentari.

I perplessi. Anche tra chi non ha mai fumato ci sono perplessità sull'efficacia delle nuove norme. "La tentazione è grande. A me che non ho acceso mai una sigaretta, adesso che è proibito, verrebbe voglia di accenderne una", dichiara il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi, che spiega: "non per violare una legge dello stato, che come tale va rispettata, ma per protestare contro ogni forma di proibizionismo, che rende illecito tutto ciò che è rimesso alla libera determinazione dei cittadini".

La proroga. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, quando soprattutto la Confcommercio aveva chiesto al ministro Sirchia una proroga per consentire ai gestori di locali di adeguarsi alle norme, c'è anche chi il rinvio l'ha avuto. La provincia autonoma di Bolzano ha stabilito che nei bar della sua giurisdizione sarà applicata la moratoria fino al primo di luglio, nell'applicazione della legge no smoking, che prevede criteri severissimi.

Le grandi città. I baristi di Roma hanno a malincuore redarguito i clienti abituali che dopo il cappuccino hanno acceso la sigaretta. Molti si sono scusati ammettendo di aver dimenticato l'entrata in vigore del decreto. A Napoli dopo l'exploit di ieri sera l'associazione "Noi consumatori" ha annunciato che anche oggi manderà i suoi soci a caccia di trasgressori.

A Milano il commento comune è "C'è la legge e la
gente lo sa, per cui nessuno ci ha creato problemi", ma cambia l'intonazione di voce e il commento individuale tra quanti sono stati i primi a dover rinunciare alla sigaretta all'interno del locale, magari dietro il bancone, e quelli che, invece, aspettavano questa legge per poter lavorare senza più subire il fumo passivo.

Nei caffè storici di città come Venezia e Firenze c'è stato qualche mugugno, ma complice anche il bel tempo, molti si sono accomodati all'aperto per accompagnare il rito del caffè con la sigaretta. A Bologna, nel famoso Roxy bar, la sigaretta è proibita da anni e il divieto non fa più parlare. Vasco Rossi, cliente di spicco, rispetta le regole per primo.

A Palermo nello storico Palazzo dei Normanni, sede del più antico parlamento d'Europa, assicurano che il divieto era in vigore da due anni e che adesso sarà solo applicato più rigidamente, ma al contrario di Montecitorio i posacenere non sono ancora spariti.

Per il resto, da Nord a Sud, lo stesso consapevole atteggiamento: niente proteste e pochi problemi fra gestori e clienti abituali.

(10 gennaio 2005)

Quelle: repubblica.it

Tja, und einen scheint die Härte des Gesetzes schon getroffen zu haben: :oops:

Il «trasgressore» segnalato da una ronda dei consumatori
No smoking, a Napoli la prima multa

Un minuto dopo la mezzanotte la legge Sirchia fa la prima «vittima»: è un 22enne che fumava in un bar del Vomero

Un cartello contro il fumo
NAPOLI - Il primo «fuorilegge» del fumo è napoletano. È stata inflitta un minuto dopo la mezzanotte nel capoluogo campano, la prima multa a un trasgressore della legge che mette al bando il fumo anche nei locali pubblici: un giovane di 22 anni è stato sanzionato a pagare 27 euro (verbale 9465) ai vigili urbani delle III unità operativa dopo essere stato «beccato» da una ronda dell'Associazione «Noi Consumatori» a fumarsi una sigaretta nel Bar della Piazza, in piazza Vanvitelli al Vomero.
Sempre al Vomero - ha detto l'avvocato Pisani, presidente di
Noi Consumatori - è stato multato, 50 euro, anche un locale per non aver esposto i cartelli con il divieto di fumare. Oltre alla sanzione pecuniaria per aver violato la legge, i trasgressori - ha aggiunto Pisani - dovranno affrontare anche una richiesta di risarcimento danni da parte di «Noi Consumatori», che ha sguinzagliato in città i suoi ispettori, soprannominati «smokebusters».

10 gennaio 2005

Quelle: corriere.it
 
Dazu auch auf deutsch...

Rauchverbot in Italien
Erste Strafen für Widerspenstige


Die Nichtraucher atmen auf, die Qualmlobby beklagt den Verlust eines Teils der italienischen Lebenskultur. Seit heute gilt in Italien strengstes Rauchverbot. Wer in Bars und Restaurants weiter Tabak konsumiert, wird hart bestraft. Die ersten Sünder wurden bei nächtlichen Razzien bereits zur Kasse gebeten, nachdem Nikotin-Gegner dieser angezeigt hatten.

Von Jörg Seisselberg, ARD-Hörfunkstudio Rom

Seit Mitternacht ist für die Raucher in Italien nichts mehr wie es mal war. Zwischen Mailand und Palermo gilt jetzt eines der härtesten Anti-Raucher-Gesetze Europas. Die Nikotin-Fangemeinde im Land trägt Trauer: "Wir Raucher haben jetzt ein Problem. Fast nirgendwo dürfen wir mehr rauchen. Auch im Restaurant muss ich künftig, um mir eine Zigarette anzustecken, raus­gehen - aber das nervt."

Draußen rauchen mache nicht nur kalte Füße, die Qualmlobby klagt auch, dass damit ein Stück italienischer Lebenskultur verloren gehe. "Wer raucht, der liebt es einfach, sich nach dem Kaffee gemütlich eine Zigarette anzu­zünden. Morgens in der Bar oder abends im Restaurant. Das verbieten sie uns jetzt und das finde ich unmöglich. Zumindest sollten die Bars und Restau­rants ein bisschen Geld investieren, um extra Raucherplätze einzurichten."

Lieber rauchfrei als teure RaucherzonenAber genau daran hakt es. Die Vorschriften des neues Gesetzes sind so rigide, dass es für Bar- und Restaurantbesitzer extrem teuer ist, gesetzeskonforme Rau­cher­zonen zu schaffen. Die meisten wählen daher den einfachsten Weg und erklären ihre Bar oder ihr Restaurant komplett zu rauchfreien Zonen: "Ich hänge das Schild auf 'Rauchen verboten'. Alles andere kostet mich zu viel Geld und außerdem war die Zeit für die Vorbereitung viel zu kurz", erklärt der Besitzer einer Bar.

So handeln mehr als 90 Prozent aller Gastronomen, berichten italiensche Zeitun­gen. Nur wenige nehmen die Mühe auf sich, Raucherecken zu schaffen. "Wir sind so organisiert", erzählt ein Restaurantbesitzer in Rom, "dass wir zumin­dest einen Raucherraum haben, der mit den vom Gesetz vorgeschriebenen Lüftungsanlagen ausgerüstet ist."

Die Details der Vorschriften werden von vielen Rauchern als Schikane empfun­den. Denn die Zonen, in denen Qualmen erlaubt ist, müssen sich laut Gesetz am Ende des Saales befinden, verschließbare Türen haben, sie dürfen nur 50 Prozent der Gesamtfläche des Lokals einnehmen und die Luft muss stän­dig von einer speziellen Klimaanlage gereinigt werden.

Nichtraucher atmen aufGesundheitsminister Girolamo Sirchia, seit Jahren auf Kreuzzug gegen das Qualmen, hat die Hürden absichtlich so hoch gesetzt. Jetzt freut er sich darüber, dass fast alle Lokalbesitzer kapituliert und am Eingang Nicht-Raucherschilder aufgehängt haben. Die Italiener, die sich bislang über blauen Dunst beim Frühstücks-Espresso geärgert haben, können aufatmen. Eine Frau in der Bar erklärt: "Es sind viele die hier rauchen. Und das hat mich schon immer gestört. Ich finde es gut, dass diese Leute jetzt rausgehen müssen. Bis jetzt musste ich in der Bar immer eine Menge Rauch von den anderen einatmen."

Keine Chance für SünderDie härteste Vorschrift im neuen Gesetz: Alle italienischen Wirte werden im Kampf gegen den Qualm zu einer Art Superspitzel. Denn: Wer einen Rauchsünder in seinem Lokal sieht, muss nach einer ersten Ermahnung sofort die Polizei rufen. Tut er es nicht, droht ihm eine hohe Geldstrafe.

Das strenge Rauchverbot in Italien gilt nicht nur in den Bars und Restau­rants, sondern auch in Hotels, öffentlichen Gebäude, sowie in allen privaten Betrieben mit Publikumsverkehr, etwa Anwalts- oder Steuerkanzleien, Schön­heits­salons oder Schusterbetrieben. Problemlos rauchen darf der Italiener ab heute nur noch auf der Straße oder zu Hause.

Quelle: tagesschau.de

... und der Überblick ...

Andere Länder, andere Sitten
Wie Europa seine Raucher maßregelt


In Italien gilt seit Montag eines der europaweit schärfsten Anti-Raucher-Gesetze. Qualmen ist in allen der Öffentlichkeit zugänglichen Räumen verboten - unter anderem in Restaurants, Kneipen, Diskotheken und Büros. Ausnahmen gelten nur für abgetrennte Raucherräume. In anderen Ländern gibt es teils schon seit Jahren Rauchverbote und -einschränkungen.

Irland und Norwegen als Vorreiter
Seit Ende März 2004 ist in Irland das Rauchen in Kneipen, Restaurants und an Arbeitsplätzen vollständig verboten, in Norwegen seit dem 1. Juni. In beiden Ländern wird das Verbot gut angenommen. Die meisten Ländern der Europäischen Union (EU) haben weniger strenge Gesetze zur Einschränkung des Tabakkonsums etwa auf Bahnhöfen, in Cafés und Restaurants oder am Arbeitsplatz. Gemäß einer EU-Resolution von 1989 sollen an solchen Plätzen Raucherbereiche eingerichtet werden. In vielen Ländern ist zugleich die Tabakwerbung und der Verkauf von Tabakwaren an Minderjährige verboten.

Die Unbekümmerten
In Spanien, Rumänien, Luxemburg oder der Türkei gibt es keine Gesetze, die die Einrichtung gesonderter Raucherbereiche vorschreiben. In der Regel bleibt die Entscheidung darüber den jeweiligen Verantwortlichen überlassen. Ähnliches gilt für Deutschland. Per Gesetz ist nur das Rauchen am Arbeitsplatz geregelt, weitergehende Initiativen scheiterten bisher. Viele Verantwortliche verhalten sich aber nichtraucherfreundlich: So herrscht bei Nahverkehrsunternehmen oder der Deutschen Bahn ein zumindest teilweises Qualmverbot.

Kein Erfolg mit Anti-Tabak-Gesetzen
Das Problem: Selbst in Ländern mit Nichtraucherregelungen ist der Erfolg oft bescheiden. In Frankreich beispielsweise findet das seit 1992 gültige Gesetz, das die Einrichtung von Raucherinseln vorschreibt, kaum Beachtung - trotz drohender Strafen. Auch in Belgien oder Bulgarien sieht es nicht besser aus. Inwieweit das Rauchverbot in Italien Erfolg haben wird, bleibt abzuwarten: Nicht wenige Raucher hoffen darauf, dass Rechtslage und gelebte Wirklichkeit in Italien schon immer zwei verschiedene Welten gewesen seien.

Trend zum Nichtraucherschutz
In vielen europäischen Ländern setzt ein Prozess des Umdenken ein, der Rauchern das Leben schwerer macht. In Schweden, Portugal, Spanien und Großbritannien sind unterschiedlich scharfe Anti-Tabak-Gesetze in Arbeit oder sollen verabschiedet werden. Und auch auf nicht-gesetzlicher Ebene tut sich etwas. In den Niederlanden beispielsweise haben sich Gastronomie und Hotels auf eine Initiative geeinigt, mit der der Tabakkonsum bis Ende 2008 um 70 Prozent reduziert werden soll.

Stand: 10.01.2005 13:04 Uhr

Quelle: tagesschau.de

... und ein schönes deutsches Beispiel - das Bundesland des «Vermächtnis»- :kotz: -Rolands ...

Das Ende des blauen Dunstes

Schluss mit Zigaretten - an den hessischen Schulen gilt seit Montag ein Rauchverbot für alleDie Schulen in Hessen sind seit Montag rauchfreie Zone. Betroffen sind nicht nur die Schüler, sondern auch Lehrer, Direktoren und Hausmeister, denn das Verbot gilt für alle Räume und Flächen der Schulen.

Als erstes Bundesland hat Hessen per Gesetz ein völliges Rauchverbot an Schulen verhängt. Raucherecken und Raucherhöfe sind seit Jahresbeginn nicht mehr erlaubt. Ähnliche Regelungen gibt es bereits in Berlin, Bremen und Hamburg, allerdings nicht als formelle Gesetze. Auch im Kultusministerium und in den Schulämtern darf nicht mehr gequalmt werden.

Strafen erst ab August

Strafen für Verstöße gibt es jedoch erst von August an. In der Übergangszeit sollen die Schulen Konzepte zur Umsetzung des Verbots entwickeln. Mediziner lobten das von den Landesgrünen angeregte hessische Verbot als bundesweite Pioniertat und vermutlich wirksamste Einzelmaßnahme der vergangenen Jahrzehnte zur Verbesserung der Gesundheit junger Menschen. Die Landtagsfraktion der Grünen fordert aber eine begleitende Präventionskampagne.

Auf die Gefahren aufmerksam machen

An vielen Schulen gilt bereits ein Rauchverbot, aber nicht alle halten sich auch daran. Die Otto-Hahn-Schule in Hanau mit ihren rund 2000 Schülern ist seit den Sommerferien frei von Zigaretten-Qualm. "Wir haben ein Jahr diskutiert", berichtet der Leiter der kooperativen Gesamtschule, Wolfgang Schröder. Dabei habe er in regelmäßigen Durchsagen auf die Gefahren des Rauchens aufmerksam gemacht und immer wieder den besten Anti-Raucher-Spruch gekürt. "Die Schüler wollten schließlich das Rauchverbot und die Eltern waren sehr insistierend. Selbst viele Raucher waren dafür." Hauptziel sei es, mit gutem Vorbild zu verhindern, dass jüngere Schüler anfangen.

Maßnahmenkatalog

Bei Verstößen greift ein , der nach Ansicht von vielen Pädagogen Anregung für andere Schulen sein könnte. "Wer beim ersten Mal erwischt wird, muss sofort einen sozialen Dienst verrichten, etwa einen Teil der Gebäude säubern." Beim zweiten Mal kommt noch eine Aufgabe dazu: Der Schüler muss etwa einen Anti-Raucher-Kurs absolvieren, ein Nordic-Walking-Seminar belegen oder ein Referat zum Thema Rauchen halten.

Problemfaktor: Lehrer

Ein generelles Rauchverbot galt im vergangenenJahr auch an der Fasanenhofschule in Kassel - allerdings nur für die Schüler. "Die Kleinen gucken, was die Großen machen", begründet der Leiter der Grund-, Haupt- und Realschule, Wolfgang Wahl, das Verbot. Wie das letzte Raucherzimmer der Lehrer aufgelöst werden kann, will Wahl mit dem Personalrat besprechen. Es sei schwierig, von älteren Kollegen, die Jahrzehnte lang rauchten und zwei Jahre vor der Pensionierung stünden, plötzlich zu verlangen, dass sie aufhörten, meint der Nichtraucher Wahl.

Riesiges Konfliktpotenzial

"Der schwerste Brocken sind die Lehrer", glaubt der frühere Landesschulsprecher Martin Griga. Er hält das Rauchverbot zwar für eine gute Sache, vermisst aber Aufklärungskampagnen und Hilfsangebote an den Schulen. «Ein Satz im Gesetz ist eben auch deutlich billiger als eine groß angelegte Präventiv-Kampagne.» Ein "riesiges Konfliktpotenzial" sieht der Abiturient bei Suchtrauchern, auch mit Blick auf deren Leistungen. Griga befürchtet eine Solidarisierung rauchender Lehrer und Schüler an manchen Schulen.

Raucher weichen aus

Vielerorts werde schon jetzt nicht mehr auf dem Pausenhof, dafür aber in unmittelbarer Nachbarschaft geraucht, berichtet Griga. "Vor manchen Häusern sammeln sich schon Unmengen von Kippen."

Stand: 10.01.2005

Quelle: hr-online.de

:rofl: "Der schwerste Brocken sind die Lehrer" :rofl:
 
Ob die Italiener mal daran gedacht haben, dass es möglicherweise Auswirkungen auf den Tourismus haben könnte????
Jedenfalls würde ich mir die Zigarette danach (im meine nach dem Essen im Ristorante) nicht nehmen lassen und diese schon gar nicht zwischen Essen und den abschließenden Gläschen Vino in gemütlicher Urlauber-Runde vor der Tür rauchen wollen. Die Konsequenz wäre wohl ein anderes Urlaubsland.

Ein befreundeter Gastwirt (Nichtraucher) wandelte vor ca. 2 Jahren den größten Teil seiner Kneipe in eine rauchfreie Zone um. Ein vollständig abgetrennter wesentlich kleinerer Raucherbereich blieb erhalten. Nach nur wenigen Wochen lag dieses Projekt wieder an Masse, denn die "Raucherecke" war ständig überfüllt, wohingegen der Nichtraucherbereich kaum genutzt wurde. Anfangs gab es durchaus eine positive Tendenz, aber schon bald saßen viele Nichtraucher in der weil kleineren nun noch mehr zugequalmten Raucherecke bei ihren Freunden und Stammtischbrüdern. Insgesamt gesehen - so hatte er mir mal berichtet - hat es ihn eine Menge Gäste gekostet. Vermutlich deshalb, weil es die Nichtraucher in ihrem Refugium langweilig fanden, es aber in dem kleinen Raum nicht aushielten und daher die Konsequenzen zogen.
 
Und was soll man dazu sagen? :gruebel:

Australisches Gericht verfügt Zimmerlautstärke in Bars

Pubs und Bars im australischen Bundesstaat Victoria müssen ihre Musikanlagen auf gerichtliche Anordnung hin künftig auf gepflegte Zimmerlautstärke herunterdimmen: Die Hintergrundmusik darf nach einem Urteil des Verwaltungsgerichts in Melbourne nur so laut sein, dass sich Gäste über einen Abstand von 60 Zentimetern hinweg problemlos unterhalten können.

Das Urteil erfolgte auf die Beschwerde eines Kunden in einer Melbourner Bar, in der sich die Gäste offenbar anbrüllen mussten. Ein Sprecher der Hoteliers-Innung des Bundesstaates kommentierte, die gerichtliche Anweisung dürfe für die meisten Pubs kein Problem sein.

Quelle: cellesche-zeitung.de, 10.05.2005
Apropos "Bundesstaat Victoria":

Steh-Friedhof in Australien genehmigt
Im Vertikal-Friedhof sollen Verstorbene ohne Sarg in stehender Haltung beigesetzt werden

Sydney - Aus Finanz- und Umweltschutzgründen plant ein australisches Bestattungsunternehmen einen Vertikal-Friedhof. Auf dem Gelände in Derrinallum westlich von Melbourne sollen Verstorbene ohne Sarg in stehender Haltung beigesetzt werden, wie die Nachrichtenagentur AAP am Donnerstag berichtete.

Die Leichen sollen nur in Leichensäcken in aufrechter Haltung beigesetzt werden. Mit diesem Verfahren kehrten Verstorbene "mit einem Minimum an Brimborium wieder zu Erde zurück", betonte Bestattungsunternehmer Tom Dupleix. Dabei werde vor allem die Umwelt geschont.

Die Behörden im Bundesstaat Victoria haben dem unkonventionellen Friedhof bereits genehmigt. Eine Steh-Bestattung soll umgerechnet etwa 600 Euro kosten. Grabpflegekosten entstehen nicht, weil das Gelände später wieder zu Weideland werden soll.

Quelle: derstandard.at, 30. April 2005
 
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